Blake/e/e/e | it

Blake/e/e/e (pronounced "Blake-ie") is a Bologna based music project. The band currently consists of Paolo Iocca, Marcella Riccardi and Mattia Boscolo. The lineup sees other members switching roles: Davy DeLaFuente, Oren Wagner, Egle Sommacal, Bruno Germano and Marcello Petruzzi.

Marcella Riccardi and Paolo Iocca met in 2002 and started recording together under the moniker of Franklin Delano - a post folk band that has released 3 albums and toured a number of times both the States and Europe. In 2007 they decided to disband and start Blake/e/e/e to further develop their work with a freer approach.

Although the band is often classified as psych folk/dub/post punk, it is hard to define Blake/e/e/e sound as they often experiment with diverse styles and ideas. Their debut album, Border Radio (Unhip Records, 2008), has been defined as "Beach Boys go to church where the church becomes a mutant disco".

The band has recently toured the States and Europe and is currently working on new material.

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Blake/e/e/e (pronunciato: bleichi-ì) nasce nel 2007 dalle ceneri dei Franklin Delano, band post-folk con all’attivo 3 album e centinaia di concerti negli States e in Europa.
La lineup della nuova band di Paolo Iocca, Marcella Riccardi e Mattia Boscolo vede alternarsi molti altri musicisti: i chicagoani Davy DeLaFuente e Oren Wagner, poi Egle Sommacal, Bruno Germano, Marcello Petruzzi.
Il disco di debutto, dal titolo “Border Radio”, è stato registrano al Vacuum Studio di Bruno Germano nel 2007 ed è uscito negli States a maggio 2008 su FreeFolk, supportato da un lungo tour.

Rispetto ai FD, i Blake/e/e/e risultano più liberi e audaci nell’esplorazione stilistica, riuscendo a coniugare un certo weird folk con episodi post-punk, dub e disco. Il titolo, Border Radio, descrive bene il nuovo sound. Le melodie vocali, punto forte dei FD, diventano qui più sperimentali, toccando registri e tecniche particolari, al limite del throat singing e del falsetto. Anche i testi diventano stringati ed evocativi, sfuggendo alla tentazione dello storytelling. L’utilizzo sempre più rarefatto di chitarre e batterie, a vantaggio di basso, organo, banjo, mandolino, derbouka e batterie elettroniche rende il disco secco e minimale.

Artwork e packaging differenti, oltre alla edizione limitata in vinile (con CD accluso!), contraddistinguono l’uscita nel resto del mondo, su Unhip Records (Disco Drive, Zen Circus, Settlefish, The Death Of Anna Karina).

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QUOTES:

Blake/e/e/e take the listener on a vivid and diverse musical journey. [...] Through fields of indie, folk and psychedelic rock, Blake/e/e/e delve into the heart and soul of experimental songcraft. Afterall, this is not radio, it’s Border Radio.
Will Miller - Sound As Language

"This disc may be the soundtrack to a bizarre hallucination, and it is truly for a select audience."
Rich Quinlan - Jersey Beat

"They are very free spirited and almost impossible to classify, thus making them intriguing and interesting to listen to. Some would say it’s folk, but only as much as the Pacific is “some water”."
Kevin LeDoux - Northwest Music Blog

"Half-Italian/half-American Chicago-based quartet Blake/e/e/e isn’t only unique in its moniker and makeup. On latest album Border Radio (FreeFolk), they flip through dub, folk, punk, and psych channels with celestially unnerving results."
Audra Schroeder - The Austin Chronicle

"They know that they are of a genre, freak folk as its dubbed. Their label is called, apropos, freefolk. But more than copping the emergent practices of this genre, they are contributing to its definition."
Art Of The Mix

"You see it is very difficult to pin down the blackguards, one minute they are introspective and thoughtful the next they are bursting out the traps like a highly-strung greyhound. Evidence of the dichotomy is particularly evident on the schizophrenic ‘New Millennium's Lack Of Self Explanation’. Now here’s a tune to wet your experimental hoarding receptors, a song that could only exist in a post Arcade Fire meltdown."
MP3 Hugger

"Listening to Blake/e/e/e's Border Radio (Free Folk), one is reminded of that cliche about Chicago's weather: If you don't like it, wait five minutes."
Illinois Entertainer

"Like so many stellar LPs before it, the Chicago group's "Border Radio" seems to improve with repeat listens. Chalk it up to eclecticism: this is a complex sort of indie-rock--fuzzy and textural one moment, folkish and fumbly the next--and it resists cop-out hooks like they're the plague."
CNET Asia

"Giunta al capolinea l'avventura dei Franklin Delano, Paolo Iocca e Marcella Riccardi dimostrano che la loro vena creativa non si è esaurita. Anzi: l'album con cui debutta la loro nuova creatura Blake/e/e/e [...] è molto probabilmente la cosa migliore che entrambi abbiano mai fatto."
Rumore Mag

"Comunque legato alla forma canzone e costantemente sospeso tra tensione e delicatezza, Border Radio ha tra le sue altre più valide caratteristiche una sana, intrigante imprevedibilità"
Il Mucchio Selvaggio

"Un disco che è un'esperienza sensoriale prima che acustica [...] - ma che non cede un millimetro alla pretenziosità di tesi deduttive da dimostrare coi fatti: si chiama equilibrio raggiunto, cosa assai rara e preziosa."
Blow Up Mag

"I bolognesi Blake/e/e/e sembrano trovarsi a loro agio sulle linee che separano il post-rock dal post-folk, la psichedelia dall'alt-country. Evitano di prendere cittadinanza; danzano sul confine con un delizioso lavoro in cui la chitarra acustica ha naturalmente un ruolo fondamentale ma si intreccia in modo impeccabile alle trame vocali di Paolo Iocca e Marcella Riccardi ("Narrow Zone")."
Rocksound Mag

"Ti sorprende a ogni canzone, passando in modo sgarbato dal dub più avanti al folk-pop stralunato e psichedelico."
D - La Repubblica

"Le frequenze di questa bizzarra "radio di confine" arrivano infatti a coprire uno spettro sonoro che si estende dal freak folk d'antan della Incredible String Band fino al dub e a declinarne i paradigmi con gusto, raziocinio e, cosa ancor più apprezzabile, con una robusta dose di estro e altrettanta personalità."
Rockerilla

"I Blake/e/e/e dovrebbero essere insegnati a scuola, non per maestria tecnica o sonora, ma perchè rappresentano ciò che si sta perdendo, una sana ed ampia scelta, anche a causa di una cultura sottratta inesorabilmente dei propri spazi, dei propri denari, come se nulla contasse, come se l'unico sentimento che ne verrà fuori da quest'epoca tubefatta dagli errori, sia stare sereni e ben dritti in coda ad aspettare la propria razione."
Glasshouse Splinder

"Il sapore è indefinibile; la si può descrivere con un giro di parole, che racconta di un qualcosa che alcuni gruppi italiani hanno, di mediterraneo forse, una predisposizione a ibridare con la propria sensibilità, nessun interesse a prediligere le proprie tradizioni..."
Sentire Ascoltare

"Il passo successivo, a questo punto, potrà essere il passaggio dal ruolo di primi della classe a quello, ben più impegnativo, di fuoriclasse: del resto, quando la stoffa c'è, basta crederci. "
Il Tirreno

"Dentro ci sono un sacco di cose, insomma, che ritornano come in una tavola periodica: è il bordo su cui cammini da più di quaranta minuti e da cui sai che prima o poi cadrai. E invece il cerchio continua a girare, l'acqua a scorrere, i colori a mischiarsi e a cambiare forma e densità, ma tu hai la sensazione di star fermo. Un'immobilità ciclica, un pendolo davanti agli occhi che non riesci a smettere di fissare. Ti risvegli ogni tanto grazie a qualche grido più aggressivo, a qualche strappo. Ma anche quando finisce tutto, continui a galleggiare, e ne vuoi ancora. Ancora. Ancora."
Rockit

"La convenzionalità d'impostazione (post folk vissuto, dilatazioni tanto non esasperate quanto ricercate) viene diluita in pozioni astratte per miscela (ricerca ostinata e quasi violenta- nell'asimmetria- della forma canzone, melodie protese a dismisura, movenze psych addirittura oltre il tasso alcolico) per un alt qualcosa (folk, country,ecc.ecc.?) destinato a non avere confini definiti."
Kronic

"Se questo piccolo capolavoro fosse un dipinto, sarebbe senza ombra di dubbio una tela astratta di arte moderna: non tutti lo capiranno, ma per chi saprà apprezzarlo sarà un'esperienza memorabile."
Indie Zone

"Tutti pronti a sbrodolarsi per le new sensation alt-folk-freak americane che quasi non si accorgono dell’oro nascosto sotto il materasso di casa. Questo oro qua."
Semiscrivi.Wordpress

"Gli unici eccessi sono quelli visionari dai quali i Blake/E/E/E non si tirano certo indietro, così l'ipnotica 'Time Machine' deraglia dopo poche misure e va completamente per conto suo; per non parlare di 'Dub-Human-Ism' dove i Beach Boys vengono rivisti, rivestiti, rinnovati e riclassificati in oltre 10 minuti di sperimentazioni. A parte le fughe 'creative', "Border Radio" è un disco solido, costruito in maniera artigianale, cosa molto rara in questo mondo di indie-plastica."
Kataweb - Musica

"Un disco che è in fondo in fondo sembra essere una domanda filosofica posta in musica, sull'essere e il non essere. Sul senso e il non senso, sulla nostra possibilità di riconvertire l'antimateria in materia vivente e pulsante, grazie alla creatività, grazie alla fantasia."
Music Club .