Fiordaliso | it

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Marina Fiordaliso (Piacenza, 19 febbraio 1956) è una cantante italiana di musica pop rock, di recente piú orientata verso il soul, con ampio spazio al sottogenere melodico, spesso improntato a temi fortemente autobiografici.

Figlia e nipote d’arte (il padre è un musicista, mentre la zia Marisa Fiordaliso è stata una cantante nota negli anni ’40 e ’50), Marina Fiordaliso inizia giovanissima a studiare pianoforte e canto, presso il Conservatorio “Giuseppe Nicolini” di Piacenza. La sua carriera di cantante comincia con l’incisione di vari brani insieme all’orchestra Bagutti.

Nel 1981, ha inizio la sua carriera solista, con la partecipazione al Festival delle voci nuove di Castocaro, dove presenta la canzone «Scappa via», piazzandosi al primo posto, a pari merito con un giovanissimo Zucchero. È qui, infatti, che i due iniziano un’interessante collaborazione, che darà i suoi frutti negli anni seguenti. Dietro di loro, si classificano altri due giovani cantanti, Eros Ramazzotti e Stefano Sani. Curiosamente il brano con cui vince Castrocaro non viene mai pubblicato su 45 ma è presente solo nella Compilation di Castrocaro 81 edita dalla Phonogram.

Nel 1982, grazie alla vittoria a Castrocaro, Fiordaliso accede di diritto alla sezione delle Nuove Proposte del Festival di Sanremo (a cui partecipano anche Zucchero, con «Una notte che vola via», uno dei suoi brani meno conosciuti, dal primo album Un po' di zucchero, ancora legato al tradizionale stile melodico italiano, precedente alla sua scoperta del blues, e Stefano Sani, che otterrà un grande successo con la canzone «Lisa», prima di scomparire súbito dopo) e, da allora, per un decennio, sarà una presenza fissa al Festival ligure. La cantante si presenta scegliendo come nome d’arte il solo cognome, Fiordaliso, ed interpreta «Una sporca poesia», il suo primo grande successo.

Pur non arrivando in finale, infatti, il pezzo, scritto da Pinuccio Pirazzoli (all’epoca all’apice del successo, soprattutto come arrangiatore, nell’entourage di Donatella Rettore), Depsa ed un giovane Franco Fasano, raccoglie i favori della critica e ottiene un grandissimo riscontro radiofonico. La curiosa copertina di questo singolo è curata da Cesare Zucca, che, a metà degli anni ottanta, curerà anche il look di Madonna. Il 45 giri Una sporca poesia esce per l’etichetta Durium, con il pezzo intitolato «Il canto del cigno» sul lato B. Nell’autunno del 1982, esce un secondo singolo, intitolato «Maschera», con «Il mago non c'è» sul retro. Nonostante sia un buon pezzo firmato da Depsa e Pirazzoli, non ottiene grande pubblicità, perché oscurato dal buon successo raggiunto dal pezzo del Festival e molto trasmesso dalle radio.

Nel 1983, partecipa per la seconda volta al Festival di Sanremo con Oramai, scritta ancora da Depsa, stavolta insiene a Angelo Valsiglio e Claudio Daiano (già autore di Sei bellissima, per Loredana Berté, con cui qualcuno inizia a fare dei primi paragoni, sia per la potenza della voce che per il particolare timbro rauco), che, partendo dalla categoria delle Nuove Proposte, arriva in finale, reggiungendo il sesto posto.
Dopo l'exploit del Festival, Gianni Morandi la sceglie come supporter per il suo nuovo tour, in cui, oltre al successo Oramai (pubblicata, sempre dalla Durium, anche su singolo, di nuovo con Il mago non c'è sul lato B), canta Favola triste, duettando con Morandi nel brano In bicicletta, di Riccardo Cocciante (cover che inserirà, in séguito, anche nel suo album live, in un'interpretazione solista, all'interno di un lungo medley di classici di cantautori italiani).
Nell'autunno del 1983 Fiordaliso passa sotto la produzione di Luigi Albertelli ed Enzo Malepasso, e la Durium fa finalmemente uscire l'atteso primo album, semplicemente intitolato Fiordaliso, con cui supera bene la prova del 33 giri. Nel disco trovano spazio, tra i vari brani scritti dalla coppia Albertelli-Malepasso, anche un pezzo intenso scritto da Flavio Premoli e Giangilberto Monti ed un altro musicato da Enrico Riccardi su testo dello stesso Albertelli.
Curiosamente, il disco non contiene i singoli fino ad allora proposti, né Una sporca poesia né Oramai, e neanche Favola triste, incisa qualche mese dopo da Silvia Conti e squalificata dal Festival di Sanremo 1984, perché già cantata in precedenza dalla stessa Fiordaliso.

Nel 1984 Fiordaliso partecipa, per la terza volta consecutiva, al Festival di Sanremo, raggiungendo l'apice del suo percorso sul palcoscenico dell'Ariston con Non voglio mica la luna, il suo più grande successo in assoluto, anche fuori dai confini italiani, su singolo (con Un tipo sul lato B), scritto per lei dall'amico e collega Zucchero Fornaciari (insieme ad Albertelli e Malepasso, che firmeranno molti brani del primo periodo di Marina), con il quale si classifica al quinto posto nella categoria dei «Campioni» (prima tra le donne) ed arriva ai primi posti delle classifiche in Italia, Spagna ed America Latina.
Per l'occasione viene ristampato il primo omonimo album, uscito soltanto pochi mesi prima, con l'aggiunta del brano sanremese, da cui il long playing prende il suo nuovo titolo, Non voglio mica la luna.
Visti i riscontri in America Latina, poco dopo il long playing esce anche in un'altra versione, per la Spagna e per l'America centromeridionale, intitolata Yo no te pido la luna, contenente brani in italiano ed adattamenti in spagnolo.
Il brano diventa popolare anche in Germania e nell'Europa dell'Est, dove viene stampato con una singolare edizione.

Durante l'estate, sull'onda dell'enorme successo del pezzo e dell'album, esce un Q-Disc, intitolato "Discoquattro", contenente 4 brani, tra i quali Piña tropical, versione spagnola di Ananas, uno dei brani del primo album del 1983, ovviamente presente anche nella ristampa del 1984, e soprattutto il nuovo singolo, Li-be-llu-la (che contiene Terzinato sul retro), con cui partecipa con molto successo al Festival di Saint Vincent, manifestazione canora, svoltasi tra il 1964 e il 2004, ancòra molto popolare negli anni ottanta, nota anche come «Un disco per l'estate» e un duetto con Enzo Malepasso dal titolo Parliamo . Pur non avendo l'enorme successo del singolo precedente Li-be-llu-la riscuote un buon successo radiofonico e di vendite è a tutt'oggi è uno dei brani più conosciuti e cantati di Marina.
Al termine della tournée estiva italiana, parte il suo primo lungo tour mondiale che, oltre all'Europa, tocca Sudamerica, Russia, Cina e Giappone. Sempre nel 1984, Fiordaliso collabora anche all'album "È bello dire che ti amo", di uno dei suoi autori-produttori, nonché compagno dell'epoca, Enzo Malepasso.

All'inizio del 1985, Marina interrompe brevemente la tournée, giusto il tempo di partecipare, per la quarta volta consecutiva, al Festival di Sanremo, dove otterrà ancora un grandissimo successo, per l'intensa interpretazione del brano Il mio angelo, delicata canzone melodica, dedicata al figlio Sebastiano, avuto giovanissima, il cui testo fa un po' discutere, per via del linguaggio forte, in cui la mamma si rivolge al bambino, trattandolo quasi come un innamorato. Ma il pezzo non trascende mai i confini leciti, e Marina prosegue così la sua escalation. Il mio angelo esce infatti su 45 giri, con La nave bianca come lato B, e, sùbito dopo il Festival, viene pubblicato il nuovo album, "A ciascuno la sua donna", nel quale interpreta canzoni appositamente scritte per lei da alcuni dei cantautori italiani più famosi, tra cui: Zucchero Fornaciari, Fabio Concato, Dario Baldan Bembo, Enrico Ruggeri e Vasco Rossi. Quest'ultimo, in particolare, scrive Sarà migliore, il cui video dal vivo viene scelto come sigla TV di una trasmissione musicale di Italia Uno. Marina riproporrà il pezzo nella sua prima raccolta, "Io... Fiordaliso", primo lavoro a 33 giri pubblicato, nel 1989, per la sua nuova casa discografica, la EMI (nonostante la traccia sia stata realizzata per la Durium, così come quasi tutte quelle della compilation del 1989, tranne tre inediti), mentre lo stesso Vasco riprenderà la canzone in una sua raccolta del 2000. Sia l'album che il singolo ottengono un grosso successo radiofonico e di vendite.

La lunghissima tournée mondiale si conclude soltanto in autunno, con l'uscita dell'album live "Dal vivo per il mondo", che ne celebra i momenti migliori, e, oltre a un medley di classici di cantautori italiani e all'inedito in lingua inglese You know my way, contiene anche Sola no, yo no sé estar, versione in lingua spagnola di Sola no, non ci sto. Entrambe le versioni vengono pubblicate su singolo, nei rispettivi mercati (quella spagnola ha sul lato B Oltre il cielo, mentre quella italiana esce abbinata con la corrispondente versione strumentale sul retro). Sempre nel corso del 1985, esce l'album "Fiordaliso" in Messico, cantato in spagnolo (da non confondere con l'omonimo primo album in italiano), che raccoglie per lo più adattamenti in lingua di brani dell'LP "A ciascuno la sua donna" e di lati B dei 45 giri. Il singolo in spagnolo Desde hoy verrà inserito, invece, negli album "Fiordaliso canta en español" e "Otra historia de amor", distribuiti entrambi, in Spagna e America Latina, l'anno successivo, nel 1986. Fiordaliso è ormai molto popolare nei mercati spagnoli e sudamericani dove viene accolta come una vera star e proprio nel 1986 si dedicherà quasi esclusivamente a questi mercati.

Nel 1986, quasi inaspettatamente, poiché non supportata da un nuovo 33 giri di inediti e perché impegnata, con i suoi produttori Albertelli e Malepasso, nella realizzazione dei 33 giri per i mercati sudamericani e spagnolo, l'artista partecipa al suo quinto consecutivo Festival di Sanremo, con un brano graffiante, Fatti miei , una ballata con accenti gospel e dal sapore blues, scritto da Zucchero , arrangiato da Peppe Vessicchio, prodotto da Michele Torpedine, e pubblicato solo come singolo con Un'altra storia d'amore sul lato B: brano quest'ultimo, scritto in collaborazione con Pupo e prodotto da Malepasso, che viene tradotto in "Otra historia de amor", e diventa il titolo di uno dei due 33 giri realizzati quell'anno per il mercato di lingua spagnola.
Il singolo di Sanremo, brano al quale l'artista è molto legata, pur riscuotendo un buon successo radiofonico non raggiunge il grande successo dei singoli precedenti, e viene inserito nel lato A della ristampa, uscita in occasione del Festival di San Remo, dell'LP Dal vivo per il mondo l'album live uscito nell'autunno del 1985. L'edizione sanremese del 33 giri non contiene, però, i due brani in lingua, You know my way e Sola no, yo no sé estar, inclusi nella prima edizione del 1985.
Dopo un nuovo lungo tour estivo, che si conclude a settembre, Marina partecipa come ospite a Premiatissima '86, in coppia con Pupo, con cui presenta il brano La vita è molto di più, che segna il suo debutto come autrice. Il pezzo, originariamente ideato e presentato per l'edizione del 1986 del Festival di Sanremo, arriva in finale e si piazza al terzo posto, esce come singolo, con Quando penso a te sul retro e riscuote un discreto successo di vendite.
Sempre nel 1986, la cantante promuove e prende anche parte, assieme a Nino D'Angelo, Pupo, Fausto Leali e altri artisti, all'iniziativa di beneficenza e al relativo disco Cantando per la mamma, che ospita inoltre un gruppo di bambini. Il ricavato del disco viene devoluto all'Istituto per ragazze madri del Fanciullo abbandonato di Milano.

Il 1986, come detto, è l'anno che Marina dedica quasi interamente ai mercati sudamericani e spagnolo dove pubblica, due 33 giri e vari singoli di grosso successo tra i quali: Desde Hoy, Vive, che ricevono un ottimo successo in Messico, Sola no, yo no sé estar brano molto popolare in Spagna. Tutti questi singolo fanno parte dei due album internazionali incisi nel 1986 per il Messico e la Spagna. Nei mercati sudamericani, dove ormai la sua notorietà è consolidata, ottiene, nuovamente sul finire del 1986, un altro buon successo con il terzo nuovo singolo Siento con Musica en el aire sul lato B.

Nel 1987, per la prima volta dal debutto del 1982, Fiordaliso non partecipa a Sanremo. Esce invece il suo quarto album, di nuovo semplicemente intitolato Fiordaliso, contenente 10 brani, a cui Marina partecipa attivamente, con la composizione di 7 testi di suo pugno. Di fatto, si tratta del suo terzo lavoro di studio, a cui, spesso, ci si riferisce infatti con il titolo di Fiordaliso 3 o, meno comunemente, Fiordaliso '87, per non confonderlo né con l'omonimo album italiano Fiordaliso del 1983 (poi ristampato, nel 1984, col titolo Non voglio mica la luna), né con quello messicano del 1985, sempre intitolato Fiordaliso (cantato interamente in spagnolo).
Il 45 giri estratto dall'album Fiordaliso del 1987, Il canto dell'estate (con Volando sognando sul lato B), con il quale l'artista partecipa all'edizione di Saint Vincent del 1987, è curato, per la musica, da Umberto Smaila, il quale, l'anno prima, aveva scritto per Anna Oxa il brano È tutto un attimo, che aveva partecipato al Festival di Sanremo 1986, proprio nell'anno in cui al Festival ligure si tornava a cantare dal vivo (e Marina si era distinta per l'interpretazione grintosa di Fatti miei). L'album contiene inoltre una bella cover, " Vicino al Cielo " traduzione di A touch of Paradise dell'australiano John Farnham contenuta nell'album di J.Farnham Wispering Jack. L'album del 1987, uno dei lavori più interessanti di Fiordaliso, riceve, così come il singolo, una scarsa promozione e non ottiene il successo dei lavori precedenti ed è l'ultimo realizzato per la casa discografica Durium.
Sempre del 1987 un album in spagnolo intitolato semplicemente Fiordaliso, che contiene i maggiori successi della cantante, viene destinato al pubblico di lingua spagnola del mercato statunitense.
Dopo il tour estivo, Fiordaliso promuove in varie trasmissioni televisive l'autobiografica I giorni dell'addio contenuta nell'album Fiordaliso di quell'anno, nel mese di dicembre parte per il tour invernale, durante il quale Fiordaliso si esibisce nei teatri e nei palasport di tutta Italia. In quello stesso anno, tra l'altro, la cantante prende parte, insieme a Paolo Mengoli, ad un programma radiofonico che va in onda tutte le domeniche.

Nel 1988, dopo aver firmato un importante contratto discografico con la major EMI, passa, per due anni, sotto la produzione artistica di Toto Cutugno. Fiordaliso ritorna al Festival di Sanremo, dove, dopo un anno di pausa, è in gara per la sesta volta, con il brano Per noi, scritto per lei da Cutugno, classificandosi all'ottavo posto nella categoria dei «Campioni». Il pezzo, originariamente pensato per Mina, è un duetto con una potente voce maschile alla Fausto Leali, che si chiama Claudio Cabrini; l'anno dopo, sarò lo stesso Leali a vincere la manifestazione, proprio con un duetto simile, in coppia con Anna Oxa). Subito dopo il festival, esce il singolo (con la versione strumentale di Per noi sul lato B) e parte il tour promozionale, che dura quasi tutta l'estate. La tournée e l'uscita dell'annunciato nuovo album, mai più pubblicato in seguito, vengono infatti interrotti, perché Marina è in attesa del suo secondo figlio, che nascerà all'inizio dell'anno successivo.

Il 3 gennaio del 1989, nasce infatti Paolino, e Fiordaliso, in splendida forma, nonostante la gravidanza recente e un po' travagliata, partecipa ancora, per la settima volta, al Festival di Sanremo, dove presenta nuovamente, per il secondo anno consecutivo, un pezzo di Toto Cutugno, intitolato Se non avessi te, che si piazza al sesto posto, riscuotendo anche un grande successo di vendite. La nuova fase della sua carriera musicale con la EMI va avanti con successo, con la pubblicazione, in primavera, di un curioso album antologico, "Io... Fiordaliso", che comprende 7 brani editi (tra cui Sarà migliore di Vasco Rossi e il recente duetto Per noi, del Sanremo precedente, mai inserita, fino ad allora, su nessun album della cantante) e 2 inediti: il nuovo pezzo sanremese, Se non avessi te, e Ora che ci sei, grande successo in Spagna, usciti anche sui due lati di uno stesso singolo. Il singolo Se non avessi te ottiene un grande successo di classifica in Italia, restando nella sola Top 20 per 7 settimane, e raggiungendo il Numero 10 per due volte, a distanza di tre settimane e riportando Fiordaliso al grande successo.

Il 1990 segna una svolta nella carriera artistica di Fiordaliso, grazie alla produzione artistica di Franco Ciani, primo marito di Anna Oxa, che, tra le altre, firma, assieme a Mauro Paoluzzi (già autore, con Roberto Vecchioni, di una parte dell'album "Oxa", nel 1985), il brano Cosa ti farei, grande successo radiofonico, di vendite e tormentone dell'estate 90, accompagnato da un video fresco e sensuale, che ottiene popolarità anche nelle discoteche e nei club nella versione remix, e raccoglie grandi consensi anche in Spagna, nella versione originale in italiano, sette anni prima dell'uscita dell'adattamento in spagnolo, Como te amaré, nel 1997, contenuto nell'omonimo album per il mercato latino, "Como te amaré".
Sempre nel 1990, Marina partecipa a quattro puntate di «Europa Europa», in veste di primadonna musicale del programma, mentre, in contemporanea, esce il suo nuovo album, "La vita si balla", il primo di una ideale trilogia matura, che annovera, tra i giovani autori, Franco Fasano, che aveva già firmato uno dei primi successi sanremesi della cantante, e Danilo Amerio, all'epoca artisticamente vicino anche alla collega Mietta nonché autore di "Donna con te" di Anna Oxa, brano provinato anche dalla stessa Fiordaliso, ma alla fine assegnato alla Oxa. Tra una serata e l'altra del tour estivo, Fiordaliso partecipa, con successo, anche al Festivalbar e al nuovo Cantagiro, che conclude al 5° posto. In quello stesso anno, è protagonista di un divertente siparietto radiofonico, in coppia con Elio e le Storie Tese, intitolato «Datemi un Marzullo».

Nel 1991, ancora al Festival di Sanremo (dove viene eletta «Lady eleganza»), a cui, di nuovo dopo un anno di pausa, prende parte per la settima volta (ma dove poi non tornerà più per 11 anni, fino al 2002), presenta Il mare più grande che c'è (I love you man), primo singolo estratto dal nuovo album, il secondo della trilogia con Ciani e Zanotti, con Che ora è sul retro. Per il secondo ed ultimo anno ogni artista si presenta al festival abbinato ad un interprete straniero, che presenta il brano in versione tradotta e con un arrangiamento diverso: nel caso di Fiordaliso si tratta di Laura Branigan che interpreta "Don't walk away". Al Festivalbar canta Saprai in coppia con Roby Facchinetti dei Pooh, secondo singolo estratto, con la brevissima e intensa Il fiore bagnato sul lato B.
I quattro brani inclusi sui due CD singoli sono entrambi tratti dall'album "Il portico di Dio", uscito dopo Sanremo, il suo lavoro di maggiore successo, distribuito in tutta Europa (oltre che in Sudamerica, in una speciale versione, contenente alcuni brani nei corrispondenti adattamenti in spagnolo), che riceve il disco d'oro. Con il titolo e il sottotitolo invertiti in I love you man (Il mare più grande che c'è), esce anche un remix, su maxi singolo, destinato alle discoteche e ai club italiani ed esteri, contenente tre diverse versioni del pezzo sanremese, una breve, una extended e un'altra connotata come «Paradise version», completate da E tu che guardi me (tratta dall'album) sul lato B.
Altri singoli vengono pubblicati in altri paesi, in diverse versioni e lingue, con altri brani dell'album come lati B: per il mercato ispanico, esce Sabrás (con la versione strumentale sul lato B), adattamento di Saprai, cantanto in spagnolo, insieme a Riccardo Fogli; in Germania, viene invece pubblicata la versione originale in italiano di Saprai, cantata con Facchinetti (con lo strumentale della title-track dell'album, Il portico di Dio, sul retro); nei Paesi Bassi, infine, viene messo in commercio un maxi singolo con 3 brani (tutti tratti dall'album "Il portico di Dio"), dal titolo collettivo di Sposa di rosa, contenente, oltre alla...

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