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La intelligent dance music, nota anche con l'acronimo IDM, è un genere della musica elettronica.

La definizione, ideata dal commentatore britannico Alan Parry, si è diffusa nei primi anni 1990 per identificare sonorità scarsamente radiofoniche, ricche di complicazioni e virtuosismi ritmici e sonori, dove la tradizionale quartina cassa-rullante risulta spesso difficile da rintracciare, il che vale a questo genere la maggior propensione all'ascolto, rispetto al ballo. Il 6 giugno del 1992, la Warp Records, faceva uscire un Album compilazione denominato "Artificial Intelligence", dove nella famosa copertina è raffigurato un robot adagiato su di una poltrona mentre ascolta musica. La Warp Records battezzò la musica contenuta in tale disco: "musica elettronica d'ascolto", seguirono altri appellativi, come: "Techno da poltrona", "Intelligent Techno", "Ambient Techno" per poi arrivare al definitivo "Intelligent Dance Music" o IDM. Nel tempo l'IDM si è caratterizzato come genere a sé stante, anche se resta discusso come concetto (in quanto presupporrebbe l'esistenza di una musica dance "non intelligente"), ponendosi come fusione di drum'n'bass, chillout, techno, ambient, house, sovente (ma non sempre) intrisa da un gusto minimal.

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