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Il rap nasce come fulcro di un movimento culturale piú grande chiamato hip hop nato negli Stati Uniti d’America verso la fine degli anni sessanta e diventato parte di spicco della cultura moderna. Il rap è la componente vocale della cultura hip hop e consiste essenzialmente nel “parlare” seguendo un certo ritmo; questa tecnica vocale è eseguita da un MC (freestyler), mentre il DJ (turntablist, beatmaking, scratching) accompagna l’MC. I quattro elementi della cultura hip hop sono il writing (graffiti), la breakdance, il Rapping o MCing e il DJing. Questa cultura è nata presso la comunità afroamericana e latinoamericana di New York nei primi anni settanta, come un riadattamento statunitense del DJ style, uno stile di reggae giamaicano ritenuto il principale precursore di questo genere.

Tipicamente il rap consiste di una sequenza di versi molto ritmati, incentrati su tecniche come rime baciate, assonanze ed allitterazioni. Chi scandisce tali versi, cioè il rapper, lo fa su una successione di note (“beat”) realizzata tramite il beatmaking, suonata da un DJ e fornita da un produttore o piú strumentisti. Questo “beat” è spesso creato usando un campionamento percussionistico di un’altra canzone, generalmente funk o soul. Inoltre molti altri suoni sono di frequente campionati, suonati con un sintetizzatore o una drum machine oppure creati con strumenti veri. A volte un brano rap può essere strumentale e ciò viene fatto a scopo dimostrativo da un DJ o un produttore. Le tematiche dei testi variano a seconda dei numerosi sottogeneri.

A partire dai primi anni novanta l’hip hop è diventato parte di molte classifiche musicali ed oggi è diffuso in tutto il mondo in vari stili. Sebbene questo genere musicale abbia varcato i confini delle produzioni underground per diventare di forte successo commerciale con artisti come Eazy-E, 2pac, The Notorious B.I.G., Eminem, Snoop Dogg, Dr. Dre, Rakim e Jay-Z per citarne alcuni, negli Stati Uniti rimane vasta e fortissima la presenza di produzioni indipendenti. Ciò dimostra come il rap sia sí un fenomeno musicale, ma soprattutto una componente di una cultura oramai radicata all’interno del territorio statunitense. Questo genere si divide in varie correnti, tra cui il gangsta rap, l’hardcore rap, il G-funk, l’alternative rap ed altri sottogeneri ancora.

Per poter rappare, a differenza degli altri generi musicali, non è necessario possedere una voce eccellente. Molte canzoni rap assomigliano degli scioglilingua parlati molto velocemente.

Uno dei primi fenomeni musicali afro-americani furono i gospel e gli spiritual, canti consolatori di ispirazione cristiana. I testi delle canzoni spiritual trattavano argomenti presi dalla Bibbia, con un intento di immedesimazione nelle vicende di Gesú e degli ebrei, in modo da poterne trarre consolazione e forza di sopportazione.

Negli anni novanta, nei ghetti americani ci fu una forte ondata di malavita, caratterizzata da omicidi, lotte fra bande, spaccio di droghe e microcriminalità diffusa. Inoltre, a causa delle varie rivoluzioni, si ebbe un afflusso nei ghetti di persone provenienti da Cuba, Messico, Colombia, Giamaica e altri paesi sudamericani. In particolar modo i portoricani introdussero la moda di scrivere sui muri con bombolette spray; fu cosí che nacque l’arte chiamata writing, volgarmente conosciuta come arte dei graffiti o graffitismo.

Le principali ere storiche dell’hip hop/rap sono la cosiddetta Old school hip hop (1970-1985), dagli esordi al debutto in mainstream, e la Golden age hip hop (1985-1993), in cui iniziarono a riscuotere successi sia il movimento East Coast che quello West Coast. Allora cominciò anche la storia moderna del genere, con la nascita di Gangsta rap e G-funk, di derivazione West Coast. Gli anni dal 1993 ad oggi riguardano l’Hardcore hip hop, il “Bling-bling”, gli stili underground e i successi in ambito mainstream, che definiscono in larga parte l’hip hop moderno.

In Italia si sviluppa nel 1987, i primi artisti sono Jovanotti e la storica Radical Stuff ma è negli anni novanta che i gruppi appartenenti alla scena hip hop incidono i loro primi lavori significativi: sono Sangue Misto con SxM, Articolo 31 con Domani smetto e Così Com'è, Fabri Fibra con Mr. Simpatia, Club Dogo con Mi fist, Fritz da Cat con Novecinquanta e Lou X con La realtà, la lealtà e lo scontro. Di quegli anni le figure centrali erano Neffa e Kaos One, Bassi Maestro e Fabri Fibra. Negli anni 2000 il rap italiano ha riscontrato una notevole crescita commerciale con il lancio mediatico stagionale di numerosi rapper, la nascita di molte competizioni come il Tecniche Perfette e MTV Spit e la produzione e diffusione massificata di brani e gruppi rap grazie a comunità internet come YouTube; tra questi ci sono J-Ax, Marracash, Club Dogo, Emis Killa, Clementino, Salmo, Dargen D'Amico, Fedez e molti altri. .