Rosanna Fratello | it

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Alda Fratello (questo il vero nome), nasce a San Severo (FG) nel 1951, da una famiglia di umili origini, quarta di cinque fra fratelli e sorelle. La sua prima affermazione risale al concorso "La Reginella della canzone" di Piacenza, durante il quale, presentata da Pippo Baudo, si aggiudicò la vittoria, davanti a oltre cento concorrenti. Così, senza aver mai inciso un disco e senza aver partecipato mai a trasmissioni radiofoniche e televisive, Rosanna Fratello partecipò nel 1969, dopo aver firmato un contratto con la casa discografica Ariston, al Festival di Sanremo con il brano Il treno. Il suo primo grande successo è stato Non sono Maddalena, brano presentato lo stesso anno alla Mostra Internazionale di musica leggera di Venezia, dove vinse la Gondola d'argento. La canzone, scritta da Pallavicini-Giorgio Conte, raggiunse il settimo posto nella classifica dei 45 giri e contribuì alla costruzione dell'immagine della cantante. Nel 1970 è a Sanremo con Ciao anni verdi, l'anno dopo si ripresenta con Amsterdam. Il viso pulito, il sorriso malinconico ed espressivo aprono a Rosanna Fratello anche le porte della televisione e del cinema: nell'estate 1970 insieme a Gino Bramieri, Ombretta Colli e Giorgio Gaber tiene compagnia ai telespettatori nelle calde serate del sabato con lo spettacolo "E noi qui". L'esordio cinematografico è fra i più felici: Giuliano Montaldo le affida il ruolo di protagonista femminile nel film "Sacco e Vanzetti". Qualche mese dopo raggiunse il massimo del successo con quello che è il suo brano più famoso, Sono una donna non sono una santa. Presentato a Canzonissima 1971, raggiunse anche il primo posto nella classifica dei 45 giri ma è poi diventata una delle canzoni più sbeffeggiate e parodiate della musica leggera italiana. È un brano dal testo troppo vistoso che distoglie l'attenzione dalla musica che unisce in modo piuttosto originale un'introduzione e una strofa dal sapore quasi blues a un ritornello di stampo tradizionalissimo e folk, come se anche la musica riflettesse il conflitto interiore della protagonista, combattuta tra il desiderio di dare sfogo alla passione e il terrore di ribellarsi alle convenzioni. L'anno successivo Rosanna Fratello accede di nuovo alla finale di Canzonissima presentando Figlio dell'amore, brano composto da Pallavicini-Fausto Leali. Ha partecipato ancora al Festival di Sanremo nel 1974 con Un pò di coraggio, nel 1975 (ottenendo il terzo posto) col brano Và, speranza, và, e nel 1976 con Il mio primo rossetto, venendo però esclusa dalla finale. Ha inciso moltissimi brani della tradizione popolare, soprattutto dell'Italia meridionale. Sicuramente il suo repertorio folk è stato il più tradizionalista del decennio. Nel 1978 incide per la Baby records Quando una donna tace è sempre un angelo, scritta dai Fratelli La Bionda, che costituisce uno dei primissimi esempi di disco music italiana. Nei primi anni '80 ha cercato di ribaltare la sua immagine con brani come Schiaffo, scritta da Cristiano Malgioglio, dal testo piuttosto spinto, apparendo addirittura nuda sulla copertina di "Playboy". È poi ritornata al suo repertorio più conosciuto. Dai primi anni '80, nonostante la ancor giovane età, partecipa alle varie operazioni nostalgia (soprattutto "Premiatissima") Nel 1986 entra nei ROBOT (dalle iniziali sue, di Bobby Solo e di Little Tony) con cui incide anche un Lp. Nel 1990 Rosanna Fratello si affida nuovamente a Cristiano Malgioglio per la realizzazione dell' album Rosanna ieri Rosanna domani, che oltre a nuove versione dei suoi brani più popolari, contiene canzoni inedite e alcune cover di successi internazionali. Ritorna al Festival di Sanremo con la Squadra Italia, che nel 1992 propone Una vecchia canzone italiana. Sull'onda del successo sanremese incide Stammi vicino, album scritto e prodotto da Luigi Albertelli. Successivamente partecipa ad alcune trasmissioni televisive (fra cui "Domenica in"). .

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