Sacha Distel | it

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Nato a Parigi, sangue ebreo-francese-spagnolo-turco nelle vene, nell'immaginario collettivo il bellissimo, simpatico Sacha dagli occhi dorati resterà per sempre un superfortunato: fu infatti uno degli ”uomini della Bardot”, al massimo del suo splendore, forse il più bello e sinceramente innamorato.
Per B.B. e gli ”ozi di Saint-Tropez” il talentuoso Distel - aveva iniziato giovanissimo a suonare il piano nella grande orchestra dello zio Ray Ventura dove il cantante era un giovane, irresistibile Henry Salvador - si era dedicato alle canzonette, vanno ricordate Quand j'y pense , suo primo successo, Scoubidou , Oh, quelle nuit , Personalites e Mon beau chapeu , cogliendo il successo anche in Italia.

Ma chi ama la musica vorrà tenerlo nel cuore soprattutto per quel suo particolare modo di suonare la chitarra - suonata pensando al suo idolo, Django Reinhardt, nel '54, un anno dopo la morte del suo eroe, venne votato jazzista dell'anno - che lo portò non solo a incidere dischi basilari per il jazz d'oltrAlpe ma a suonare con jazzisti celeberrimi come Clifford Brown, Kenny Clarke, Barney Wilen, John Lewis, Woody Herman e Stan Getz arrivando però al grande successo suonando la chitarra al fianco della musa dell'esistenzialismo Juliette Greco. .

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