Smog | it

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Smog, alias Bill Callahan, è nato all'interno del movimento "lo-fi" americano, quello che annovera i vari Pavement, Beck, Sebadoh. Ma sarebbe assai riduttivo confinare la sua musica nel nucleo effimero delle nuove tendenze rock. Le sue canzoni, infatti, possiedono quel sapore di immortalità tipico di classici come Nick Drake, Lou Reed, Leonard Cohen e Nick Cave. Sono miniature sonore, acquerelli minimalisti che esplorano i recessi più cupi della mente, la solitudine, l'angoscia, l'alienazione, sviluppandosi attorno a un canovaccio musicale tanto sobrio quanto originale. A sorprendere l'ascoltatore sono soprattutto le continue variazioni di ritmo, i contrappunti, l'ambientazione austera e le figure nervose di chitarra, che si avvitano intorno a vibrazioni degne dei Television, ma anche le litanie, che Smog intona su un registro abulico e decadente. Per certi versi, Smog è proprio il Drake degli anni Novanta, soprattutto per la capacità di trasferire sul pentagramma un disagio esistenziale tanto emozionante quanto sobrio e misurato. .

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