L'electro è un sottogenere dell'electronic dance music.
Il termine "electro" alle origini della musica elettronica da ballare, cioè nei primissimi anni '80, si riferisce ad un sottogenere della musica elettronica che comprendeva l'utilizzo dei suoni della drum-machine Roland TR-808 con influenze hip-hop e funk (non sempre presenti comunque). Alcuni degli esempi più rappresentativi di questo genere sono: Afrika Bambaataa (Afrika Bambaataa & The Soul Sonic Force - Planet Rock); Cybotron (Clear); Al-Naafiysh (The Soul); Man Parish (Boogie Down Bronx); Herbie Hancock; The Egyptian Lover etc.
Negli anni '90 l'electro si evolve in nuove sonorità in stretto legame con la techno e la breaks. Uno degli artisti più rappresentativi è Westbam, Music Instructor, Flying Steps.
Si basa su groove e strumenti a volte elettronici e a volte acustici. È composta per lo più da avvolgenti e pungenti giri di basso, accompagnati da campioni vocali e sintetizzatori. Viene largamente composta e prodotta in studi casalinghi tramite software sequencer su piattaforme Apple o Windows. I programmi più diffusi ed efficaci per comporre questo tipo di musica sono: Cubase e Nuendo, Logic, Digital Performer, Pro Tools, Fruity loop studio, Ableton Live e Sonar.
Attualmente l'Electro è mutata in un genere sempre più underground o meglio,non molto riconosciuto nel gran panorama del genere elettronico,con sonorità molto dure e pressanti,ciò si distacca abbastanza dalla sua origine e si reputa come uno dei generi più estremi della musica elettronica,per l'appunto con l'electro più recente.
Esistono varie sfumature/sottogeneri di electro:
di matrice tedesca, caratterizzata da arrangiamenti improntanti sul glitch.
di matrice nord americana, caratterizzata da bassi prevalentemente sintetizzati con onde tipiche saw e square wave nude e crude.
di matrice svedese, caratterizzata da lunghissimi break con ripartenze stile americano, produzioni molto dinamiche.
di matrice inglese, caratterizzata da linee di basso chiuse molto groovy e arrangiamenti particolari, talvolta inaspettati. .
